Il nostro lavoro
Vans, nato nel 1966 negli Stati Uniti come brand di sneakers: negli anni 80, nel nostro Paese, divenne parte della divisa dei ”paninari”, uno dei più importanti fenomeni di costume del dopoguerra.
A differenza di molti altri marchi di enorme successo dell'epoca, Vans non è però mai andato fuori moda.
Il target di Vans sono i giovani tra i 16 e i 30 anni (l'età media dei dipendenti Vf dedicati al brand è 34, più bassa rispetto alla media del gruppo) e la crescita del 2016 dipenderà molto dal miglioramento del canale wholesale che, come per la maggior parte dei marchi in quasi tutti i Paesi, soffre più del retail.
Oltre 6mila persone hanno partecipato a due giorni di festa durante il nostro evento a Milano, i quali si sono succeduti esibizioni musicali dal vivo, scuole di skateboard, workshop di serigrafia, barber shop, tatuatori, negozi vintage e demo di skateboard.
È importante ricordare a tutti i clienti, di qualsiasi età, in ogni mercato, qual è la nostra storia e come lo spirito dei fondatori, i fratelli Van Doren, sia sempre presente, insieme al legame con il mondo degli skaters. Le collezioni di oggi ruotano intorno alle sneaker, ma si sono evolute come gamma di prodotti e nei materiali. Il prezzo dei modelli basic però non è di fatto cambiato: parte da 50 euro per arrivare a un massimo di 80 ed è sicuramente uno dei motivi del successo, anche in tempi di crisi economica.
Abbiamo un team dedicato solo ai social media composto da persone giovanissime, nativi digitali che sanno davvero come parlare ai loro coetanei. Il 55% delle vendite di Vans, a livello globale, viene fatto tramite il canale wholesale, ma l'e-commerce vale un po' meno della metà di quelle che noi chiamiamo vendite Dtc, Direct to consumer, che comprendono il retail tradizionale e il canale internet.